venerdì 12 febbraio 2010

DIARY

Visto che per 2 mesi interi non ho scritto praticamente un accidenti di niente, cerco di recuperare il tempo perduto scrivendo post a raffica nei pochi momenti di tempo libero che mi ritrovo grazie a questa dannata università...vabbè, lasciamo perdere...in fondo tutti dobbiamo costrurci un futuro e per farlo tutti dobbiamo durare fatica..e anche tanta...più fatica duri più alte sono le aspettative che hai, o almeno così dovrebbe essere. Poco te mpo fa ho finito di leggere un altro meraviglioso, come sempre a mio avviso, libro di Chuck, Diary, e per l'appunto parla proprio di questo argomento. La protagonista del libro, povera ragazzina cresciuta in una roulotte, che ha sempre dovuto soffrire la fame grazie ad una madre mezza hippie che non ha il bricco di un quattrino, cresce con la passione per la pittura e ambisce a diventare una grande artista, fino a quando tutti i suoi sogni di gloria vengono spazzati via dall'incontro con un ragazzo che la rapisce, si potrebbe dire quasi letteralmente, a tal punto che decide di abbandonare tutto e sposarlo. Il motivo per cui lo fa è che questo ragazzo, Peter, proviene dal luogo in cui lei ha sempre sognato di vivere, un posto isolato tranquillo, un'isola in mezzo al mare, piena di ricchi sfondati che abitano in lussuose dimore appartenenti alle loro famiglie da chissaà quante generazioni. Peter li promette felicità, pace e uno stile di vita molto più che decoroso ovvero tutto quello che la protagonista, Misty, ha sempre desiderato da quando era ancora una bambina. E fino a qui tutto tranquillo, felice e sorridente......ma ovviamente stiamo parlando di Chuck....e vuoi che non infili , da qualche parte nella trama, un particolare assurdo e macabro che rovina tutta questa bella tiritera di lieti eventi????Bè, il particolare non è poi così "particolare" alla fine visto che tutto quello che li viene promesso all'arrivo sull'isola svanisce dopo poco tempo, prima con il tentato ( o presunto tentato) suicidio del marito, che finisce in coma irreversibile all'ospedale, e poi con la totale banca rotta della famiglia che la costringe a lavorare praticamente come sguattera all'hotel per turisti dell'isola. Certamente non vi posso raccontare tutto quello che succede nel libro nè tantomeno come va a finire, perchè, nonostante ne abbia una voglia pazzesca, è sempre meglio che a leggere la storia di Misty siate voi e non io. Che gusto ci sarebbe se ve la spiattellassi adesso qui su due piedi???E il gusto della suspance fino alla fine???E l'agonia di vedere come va a finire e cosa cavolo vogliono dire tutti quegli impercettibili segni che pervadono tutto il libro???No no no....non posso privarvi di un simile privilegio, ma posso certo esporvi le mie considerazioni a riguardo.....facendola breve....il succo del libro è che non è tutto oro quello che luccica, alla fine quello che ci sembra la cosa più bella del mondo, la soluzione che possa risolvere tutti i nostri prblemi alla fine si rivela una chimera. Magari tutti i nostri sforzi , quelli per cui duriamo fatica ogni singolo giorno della nostra vita e che pensiamo ci possano condurre a qualcosa di buono...bè...anche se è brutto dirlo...alla fine non ci conducono proprio a un bel niente. Le aspettative di un futuro migliore grazie a un lavoro redditizio o alla scoperta del vero amore in realtà non sono altro che false speranze che ci costruiamo per ovviare alla cruda verità. I soldi finiscono, o comunque, anche se non finiscono, non è detto che ci diano quello di cui realmente abbiamo bisogno, o l'amore, quello che crediamo duri per sempre, in realtà viene spazzato via come niente fosse dal primo ostacolo che incontra. La vera sicurezza non esiste, penso che le persone alla fine non raggiungano mai veramente quello che vogliono, proprio perchè è nella natura umana e proprio perchè il mondo, così come è stato creato, non è altro che una serie di bugie sommate l'una sopra l'altra. Non sta scritto da nessuna parte che la fatica e lo sforzo verranno ricompensate. Sarebbe bello ma non è così....come Misty non riesce a trovare la felicità nemmeno nel mondo perfetto che fin da piccola si è immaginata, così noi non è detto che siamo destinati ad avere gioia e prosperità fino all'ultimo istante che trascorriamo su questa Terra, solo perchè abbiamo avuto per tutta la vita uno scopo. Credo che alla fine non si deve aspettarci poi tanto da quello che ci circonda, nè tantomeno da chi ci circonda, dobbiamo soltanto di rendere meno amaro il tempo che ci viene concesso, impegnadoci in qualcosa non per la ricompensa, ma solo per sentirci meno inutili.

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